ultimo aggiornamento: 19 novembre 2025
Leggi lo speciale 'Vita della Chiesa' sul Ponte

Per tutti è un doloroso, caotico, angoscioso «cambiamento d’epoca», più volte evocato da papa Francesco.
Affermando che «la cristianità è finita» si intende che la nostra società non è naturalmente più cristiana. Ma questo non deve spaventarci! Come osserva Charles Taylor, «il cambiamento che desidero definire e descrivere è quello che ci porta da una società in cui era praticamente impossibile non credere in Dio a una in cui la fede, anche per il credente più convinto, è una possibilità umana tra le altre». La fine della cristianità non segna affatto la scomparsa della fede, ma il passaggio a un tempo in cui la fede non è più data per scontata dal contesto sociale, bensì è adesione personale e consapevole al Vangelo. Pensiamo alla società di Antiochia, al tempo della Chiesa nascente: i credenti si sono impegnati di persona a portare e comunicare la loro esperienza di fede. Se quindi la cristianità è finita, non lo è affatto il cristianesimo: ciò che tramonta è un ordine di potere e di cultura, non la forza viva del Vangelo. Per questo, non dobbiamo avere paura ma rinnovare il nostro impegno a essere testimoni gioiosi del Risorto. Non dobbiamo diventare mediocri, spaventati, paurosi nella paternità e nell’assumerci responsabilità, ma più evangelici e cristiani! […] Non temiamo, dunque, questo tempo, che sembra sottrarre spazio alla fede: forse è il contrario. È questo il momento in cui l’annuncio del Vangelo deve essere più luminoso, come la lampada che arde nella notte. Il credente di oggi non è più il custode di un mondo cristiano, ma il pellegrino di una speranza che continua a farsi strada nei cuori. In questo orizzonte, la fine della cristianità non è una sconfitta, ma un kairos: l’occasione di tornare all’essenziale, alla libertà degli inizi, a quel “sì” pronunciato per amore, senza paura e senza garanzie. Il Vangelo non ha bisogno di un mondo che lo protegga, ma di cuori che lo incarnino (card. Matteo Zuppi, intervento alla CEI, 17 novembre 2025)
Nel Conad di via Cappellini, dove ci sono stati i volontari di San Girolamo, abbiamo raccolto 121 kg in più rispetto allo scorso anno, mentre nella provincia di Rimini sono stati donate 64 tonnellate di alimenti (1,5 ton in più dello scorso anno); a livello nazionale sono state raccolte 8300 tonnellate (+5% rispetto al 2024), ma soprattutto è fiorita una letizia nei volti dei volontari e di coloro che hanno contribuito facendo la spesa.
Leggi la Catechesi del Papa nell'Udienza generale del 15 ottobre sul tema:
ed ecco il ringraziamento personale che il cardinale Pizzaballa ci ha inviato:

(n.19.08.1961 - m.02.05.1984) - Giovane ragazza dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, vissuta con la sua famiglia nella nostra parrocchia.
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Rispondiamo all’appello del Papa a recitare il Santo Rosario per la pace per tutto il mese di ottobre: «Cari fratelli e sorelle, il mese di ottobre, ormai vicino, nella Chiesa è particolarmente dedicato al santo Rosario. Perciò invito tutti, ogni giorno del prossimo mese, a pregare il Rosario per la pace, personalmente, in famiglia e in comunità» (Leone XIV, 24 settembre 2025)
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